Non tutti i consumatori sanno che hanno un potere molto elevato, soprattutto in termini di scelta e di conferimento di un certo valore, nel momento in cui realizzano un acquisto: per assurdo, se tutti i consumatori di una determinata multinazionale smettessero, all’improvviso, di finanziare la stessa per una determinato motivo, quest’ultima affronterebbe dei gravi problemi dal punto di vista finanziario, per cui è importante dismettere i panni del passivo consumatore al critico, per indossare quelli di una persona maggiormente matura e consapevole in merito al tema della sostenibilità. Anche l’acquisto, così come il prodotto, la produzione o la catena distributiva, può essere sostenibile, per cui nessun momento in cui si compra un oggetto o un prodotto e servizio è realmente da sottovalutare: per chi vuole avere delle idee sostenibili di acquisto e comprendere più a fondo che cosa sia un acquisto sostenibile, di seguito si indicano alcune caratteristiche da non sottovalutare in alcun modo.
La fase di produzione e l’impiego di determinate risorse
Ogni prodotto, servizio, strumento e oggetto che si acquista deriva da una catena di produzione dello stesso: alla base c’è sempre la scelta di un materiale che viene impiegato come risorsa principale da cui partire. È il primo passo per valutare l’effettiva sostenibilità di un acquisto che si realizza: molto spesso, per risparmiare in termini produttivi e per agevolare il proprio lavoro in modo da renderlo più veloce, si tende a fare affidamento a sostanze che sono dannose per il pianeta Terra, tra cui le energie non rinnovabili, o petrolio, gas e altre sostanze tossiche.
Per quanto tutta la filiera produttiva successiva possa essere realizzata nel più grande rispetto possibile dell’ambiente, quell’acquisto non sarebbe comunque sostenibile, poiché partirebbe da un presupposto sbagliato. Tuttavia, quando si parla di sostenibilità, si fa riferimento anche ad un’altra macroarea, che non interessa soltanto l’ambiente: ad essere oggetto di valutazione, infatti, dovranno essere anche le condizioni di lavoro, che sono molto spesso oggetto di denuncia o di gravi problemi umanitari. Alcune piattaforme, anche note, sul mondo del web sono piuttosto conosciute per sfruttare i propri lavoratori: anche se i prodotti o i servizi che si ottengono da queste ultime sono economici, l’acquisto sarebbe tutt’altro che sostenibile, dal momento che non si farebbe alcun passo per salvaguardare la vita e le condizioni di salute di quei lavoratori che vengono costantemente sfruttati.
Trasporto e packaging
Due caratteristiche che spesso vengono sottovalutate e di cui ci si dimentica più facilmente, nella valutazione di un acquisto sostenibile, riguardano il tema del trasporto e del packaging. In linea di massima, gli impacchettamenti di un prodotto sono sempre dannosi, per cui vale la proporzionalità diretta: più packaging c’è, più dannoso è un prodotto, per cui l’acquisto sarà meno sostenibile. Negli ultimi anni, le soluzioni per risolvere questa problematica iniziano ad essere numerose, per cui le stesse aziende che si trovano alla base della fabbricazione degli oggetti possono servirsi di soluzioni accessibili, e sono per questo da preferire.
Quanto al tema del trasporto, si tratta di un proposito molto importante soprattutto per l’acquisto sostenibile di quei prodotti alimentari da portare sulla propria tavola. Qualora se ne abbia la necessità, è sempre da privilegiare la filiera locale, con un contatto cittadino e geograficamente vicino con tutte quelle realtà che tendono a non importare prodotti, ma a produrli autonomamente. Si tratta sicuramente del mezzo più sostenibile per rendere l’acquisto sicuro e ben curato, non soltanto perché non influenzato da trasporti che rilasciano CO2 nel pianeta Terra, ma anche in virtù della garanzia di bontà e naturalezza di un prodotto alimentare che, se prodotto autonomamente, sarò lontano da pesticidi, agenti chimici e diserbanti di cui ci si serve molto spesso nelle produzioni intensive.