Con l’arrivo delle vacanze, chi ha un animale domestico si informa, per forza di cose, su come gestirlo durante il periodo delle ferie. Come muoversi in questo caso quando si ha un gatto? Premettendo il fatto che, ormai da diverso tempo, c’è il via libera agli spostamenti extra-regionali degli animali da compagnia, vediamo assieme le dritte più utili da seguire per vivere le vacanze assieme al proprio amico felino.

L’importanza della confidenza con il nuovo territorio

Nessuno vieta di portare il proprio gatto con sé in vacanza se si ha intenzione di farlo. Nei casi in cui si opta per questa alternativa, bisogna però farsi trovare pronti a un periodo di assestamento da parte del proprio amico. Muoversi con un felino  implica tenere presente il fatto che il gatto è un animale fortemente territoriale. Il trasferimento in un luogo di vacanza è, per forza di cose, un cambiamento da questo punto di vista. Alla luce di ciò, è il caso di non spaventarsi se il gatto effettua parecchie marcature nei primi giorni. Si tratta di un modo per ambientarsi nella nuova situazione.

Il controllo pre partenza con il gatto

Con questo consiglio torniamo un attimo alle basi dei viaggi con il proprio amico felino. Prima di partire, è opportuno fare un controllo dal veterinario, onde informarsi in merito alla presenza di eventuali patologie. L’insorgenza di problematiche di salute in vacanza, magari lontano da casa, non è certo il massimo.

Il valore degli oggetti di tutti i giorni

Eccoci a parlare di una dritta tanto semplice quanto utile quando si va in vacanza con il gatto. Se si ha intenzione di garantire al proprio amico felino un periodo confortevole, è il caso di portare con sé gli oggetti della quotidianità dell’animale, dalle ciotole fino ai giocattoli.

Si può viaggiare con un gatto cucciolo?

Assolutamente sì! Anzi, se si ha la passione per i viaggi, è il caso di abituarlo fin da piccolo a recarsi con la famiglia in vacanza.

Quando evitare di portare il gatto in vacanza

Ogni caso è a sé. Non tutti hanno un gatto che accolgono in famiglia quando è cucciolo e che vedono crescere. Nelle situazioni in cui si adotta un animale già adulto, magari con alle spalle dei traumi, è bene valutare la situazione a seconda delle condizioni dell’animale. Nei frangenti in cui si ha a che fare con un gatto che tende a soffrire di stress, se si ha in progetto di partire per pochi giorni forse non è il caso di portarlo con sé, in quanto il suo stato psichico peggiorerebbe.

In tali situazioni, si può optare, per esempio, per la richiesta a una persona di fiducia di recarsi presso il proprio domicilio per dare da mangiare al micio. Diversa è la situazione dei viaggi più lunghi, circostanze in cui, con tutte le precauzioni, può essere opportuno partire assieme al proprio amico.

Conclusioni

Non c’è che dire: i consigli per viaggiare in sicurezza con il proprio gatto sono numerosi e semplici da mettere in atto. Giusto per ricordarne un altro importante, chiamiamo in causa un accessorio fondamentale per il comfort del gatto: il trasportino. Se si ha intenzione di partire con il proprio amico felino, è ovviamente cruciale portarlo con sé (e informarsi sulle dimensioni regolamentari in caso di viaggio in aereo).

Il trasportino, in situazioni di cambiamento come il trasporto dell’animale verso lo studio del veterinario o i viaggi, può essere visto come un contesto ostile. Per renderlo confortevole, è consigliabile cospargerlo con feromoni felini – esistono spray ad hoc – in modo da ‘ricordare’ al gatto l’atmosfera speciale del contatto con la madre.

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